PROROGA PER IL BONUS VACANZA 2021

Finalmente ecco la notizia che in molti stavamo aspettando,; la proroga per il bonus vacanza 2021.

La primavera si sta’  avvicinando e in noi sempre piu’ forte la voglia di farci una vacanza ance se solo di qualche giorno al mare o in montagna chi lo sa ma cambiare un po aria dopo i mesi terribili che ci lasciamo alle spalle .

Ed ecco  pochi giorni fa  l’ok alla proroga di 6 mesi del bonus vacanze .

Era già arrivato col Governo Conte, adesso però anche la maggioranza che sostiene il Premier incaricato Mario Draghi è intenzionata a seguire questa direzione:

Questa agevolazione  sarà spendibile fino a dicembre 2021 e per tutti e’ sicuramente una gran bella notizia!!!

Ma per chi vale la proroga del bonus vacanze e a quale condizioni verrà riconosciuto il beneficio? Vediamo un po…..

Salvo interventi di riforma specifici, la proroga del bonus vacanze  2021 riguarda  i requisiti e le condizioni fissati nel 2020.

Stando a quanto stabilito  possono ottenere il proroga per il bonus vacanza 2021 i nuclei familiari con ISEE fino a 40.000 euro.

L’importo dell’agevolazione, infatti, sarà calcolato  tenendo conto della composizione della famiglia. Nello specifico verranno riconosciuti:

  • 500 euro per nucleo composto da tre o più persone;
  • 300 euro per nucleo composto da due persone;
  • 150 euro in caso a richiederlo sia una sola persona (senza figli, coniugi o parenti a carico).

Proroga per il bonus vacanza 2021, come funziona?

Il bonus vacanze 2021 offre quindi un contributo fino 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast in Italia.

La richiesta deve essere accompagnata da presentazione modello ISEE, e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.

La proroga per il bonus vacanza 2021 può essere richiesto e viene erogato esclusivamente in forma digitale.

Per ottenerlo è necessario che un componente del nucleo familiare sia in possesso di un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica).

Ed infine al momento della richiesta del bonus, infatti, si dovranno inserire le credenziali e solo successivamente fornire l’Isee.

Il beneficio può essere richiesto anche tramite l’app IO scaricabile su tutti i device , l’applicazione dei servizi pubblici, scaricabile gratuitamente.

La cifra sarà riconosciuta al nucleo familiare, non al singolo (e quindi si può fare richiesta solo una volta), che sarà identificato da un codice univoco, a cui sarà associato anche un QR code.

Una volta goiunti in hotel  questo codice dovrà essere comunicato all’albergatore, insieme al codice fiscale di chi ha presentato la richiesta, quando sarà il momento di pagare il proprio soggiorno alla struttura dove si trascorreranno le vacanze.

L’hotel scalera’ l’80% del totale del soggiorno mentre il 10% andra’ pagato in contanti dal cliente. Questo 10% andra’ poii recuperato in sede di dichiarazione dei redditi 2021

Se la nostalgia di Riccione è diventata in te insopportabile puoi prenotare direttamente sul nostro sito ufficiale a prezzi vantaggiosissimi: https://www.riccionebeachhotel.com/

Sei curioso e vuoli leggere la soria di Riccione nel nostro blog ?http://www.riccionebeachblog.it/la-storia-di-riccione/la-storia-di-riccione-riccione-beach-blog/

 

PIATTI DELLA CUCINA ROMAGNOLA

Quando si parla di cibo, la nostra regione è in testa a tutte le classifiche con i suoi  piatti  della cucina romagnola .

Anche in giro per il mondo  si parla di di  Parmigiano Reggiano, di prosciutto di Parma, delle  tigelle modenesi o del ragù alla bolognese che accompagnano e fanno parte di molti piatti della cucina romagnola.

La cucina romagnola e’ aperta e conviviale  con i suoi piatti  tipici dell’Emilia Romagna cosi’ come gli abitanti della regione

Eh già !!!!   In Romagna si mangia bene, molto bene!!!

La cucina romagnola, quando è autentica e genuina non ha rivali ,  i suoi piatti spaziano  tra terra e mare e le sue ricette spesso tradizionali, raccontano, oltre ai sapori dei campi, la ricchezza dell’Adriatico.

In Romagna molti cuochi hanno cominciato le loro carriere  accanto alle  arzdore  le anziane signore di un tempo da cui hanno appreso tecniche e tradizione,

Ma esattamentequali sono i piatti simbolo della Romagna ?

1 -Mora romagnola. Sarebbe un peccato rinunciare  una cena tra amici senza un tagliere di salumi di Mora romagnola. La Mora  e’ un suino differente dagli altri ed  è  allevato in diverse zone della Romagna

Se non vi dovessero convincere il prosciutto o il salame, sicuramente non potrete resistere al profumo del lardo, conciato con sale di Cervia ed erbe, che si scioglie al contatto con la piadina bollente, un pranzetto abbastanza calorico ma decisamente  delizioso

2- La Piadina romagnola . Accompagna da regina tutti i piatti della cucina romagnola La troverete più sottile verso Rimini, più alta  verso Cesena;  fatta con lo strutto o con l’olio; con il bicarbonato o senza: sale al posto del tradizionale pane , sulle tavole dei romagnoli la piadina non può mancare.

La si consuma vegetariana o con carni e formaggi, ogni scusa è buona per mangiare una piadina o magari un cassone  Da assaggiare quella con sardoncini, cipolla e radicchio, ve ne innamorerete e non ne potrete piu’ fare a meno!!!!

3- Polentina con le vongole. Altro top  tra i piatti della cucina romagnola e’la polenta con le poveracce (vongole) .

Un  tempo era un piatto povero, molto diffuso sia tra la gente di mare, sia nelle campagne grazie alla facile reperibilità dei suoi ingredienti. I ristoranti oggi la offrono tra scelta degli antipasti caldi di pesce, spesso con il sugo bianco, più raramente con il sugo rosso,

4-Cappelletti.  Come per la piada, ogni famiglia romagnola ha la sua personale ricetta per fare i cappelletti: c’è chi preferisce  solo il ripieno di formaggi – parmigiano, ricotta,ma anche formaggio di fossa e squacquerone – e chi aggiunge al formaggio anche carni più o meno saporite.

Tutti pero’ preparano la sfoglia, con uova e farina,  sottile come un velo e che la forma finale sia simile a un cappello  I cappelletti, inoltre, vanno preparati rigorosamente in brodo di carne, possibilmente di cappone,

5-Passatelli. Altra ricetta must che ritroviamo tra i piatti della cucina romagnola i passatelli fatti con ingredienti semplici semplici

Pangrattato  parmigiano, uova, un accenno di noce moscata e di limone, un pizzico di sale. Non serve altro per fare una delle minestre più buone della tradizione romagnola: i passatelli. Una volta venivano preparati esclusivamente in brodo di carne, oggi vengono proposti anche asciutti con sughi di verdure, di carne o di pesce.

6-Strozzapreti. . Questa pasta fresca, infatti, riflette il carattere ribelle e anarchico dei romagnoli, mentre gli ingredienti della sfoglia – solo acqua, sale e farina, senza l’aggiunta di uova – rivelano le difficoltà economiche in cui vivevano molte famiglie. Oggi i tempi sono cambiati, ma gli strozzapreti al sugo di canocchie o con la salsiccia sono ancora presenti nei menu in zir par la Rumagna.

7- Coniglio in porchetta.  l’acquolina sale in bocca con tutti questi favolosi piatti della cucina romagnola.

ed ecco il coniglio in  porchetta  il termine “porchetta” fa riferimento agli aromi con cui viene condito il coniglio –e, in particolare, all’impiego del finocchio selvatico. In Romagna, infatti, il finocchietto sostituisce, o in qualche caso affianca, il rosmarino nella preparazione della porchetta vera e propria.

8- Galletto alla cacciatora. Perché sia buono il galletto deve essere ruspante, allevato in libertà. Rosolato nel lardo e in un trito di aromi e poi cotto con i pomodori maturi, sprigiona un profumo intenso e irresistibile.

9-Rustida di pesce. Ciò che rende unica la grigliata di pesce alla maniera di Romagna è la panatura di pane grattugiato, olio e prezzemolo con cui il pescato , pesce azzurro, sogliole, rombo – viene condito prima di essere messo sulla griglia. Il pane protegge il pesce lo rende croccante e gli conferisce un sapore unico.

10- Brodetto.  nel tegame di coccio ecco giugngere un profumo di Vongole, lumachine, molluschi, seppie, scampi, granchi e canocchie, e poi ancora triglie, scorfano, mazzola, coda di rospo e pesce San Pietro, rendono il brodetto di pesce un piatto ricco e saporitissimo. Dopo averlo mangiato non si può non fare la scarpetta col pane fresco  e leccarsi le dita.

11- Ciambella. Un tempoo che ora pare molto lontano per  Pasqua, i fornai aprivano le loro botteghe alle arzdore che vi andavano a cuocere la ciambella, ed era una festa per la colazione più importante dell’anno. Oggi questo dolce, semplice e piuttosto rustico, viene servito alla fine di un pasto all’insegna della tradizione spesso accompagnata da vini Albana o Cagnina.

12- Zuppa inglese. Nonostante il nome possa trarre   in inganno, la zuppa inglese rimane uno dei dolci più tipici e diffusi della Romagna.

Vi interessano gli ingredienti ? Eccoli !  Crema inglese e al cioccolato, alchermes e savoiardi, ma per essere proprio DOP si devono sostituire i savoiardi con fette di ciambella.

Se la nostalgia di Riccione è diventata in te insopportabile puoi prenotare direttamente sul nostro sito ufficiale a prezzi vantaggiosissimi: https://www.riccionebeachhotel.com/

 

La statua di Maria Boorman Ceccarini Riccione – La Storia

Passeggiando nel viale più famoso di Riccione, Viale Ceccarini potrete notare una statua di bronzo raffigurante una giovane donna!  E’ Maria Boorman Ceccarini da cui fu nominato poi l’intero viale.

Risultato immagini per statua di maria boorman ceccarini

Perché viale Ceccarini ha cambiato nome?

L’ 11ottobre 1911  il viale “Viola” fu rinominato Viale Maria Ceccarini  in onore alla moglie del dottor Giovanni Ceccarini e quindi Maria Boorman Ceccarini

Maria Boorman Wheeler fu una grande benefattrice per Riccione e tutta la provincia:  ella si occupò dell’illuminazione pubblica del paese, contribuì alla realizzazione del porto, realizzò la strada di accesso all’approdo, distribuì per anni 300 minestre giornaliere per contrastare come possibile la povertà che inginocchiava Riccione.

Dopo la morte del  marito, Maria Boorman Ceccarini  sostenne finanziariamente la Società Operaia di Mutuo Soccorso e la Biblioteca Popolare Circolante e inaugurò l’asilo infantile Giardino d’Infanzia.

La strada fu ampliata e dotata di marciapiedi e si provvide alle fognature e alla massicciata.

L’anno dopo furono piantatati i primi pini, alcuni dei quali ancora oggi fanno ombra sul viale

La città e il viale crescevano insieme alla notorietà di Riccione che si affermava sul territorio Nazionale  come meta turistica.

Successivamente nacquero i primi ristoranti di pesce  di i Riccione.

Riccione col  suo centro, elegante salotto, diventava sempre più il cuore pulsante della città.

Superata la crisi del secondo dopoguerra si vide il ritorno al turismo d’elite e Viale Ceccarini divenne, soprattutto fra gli anni’60/70, la cosiddetta “Montenapoleone” dell’Adriatico.

Dagli anni 70 il Viale è stato reso pedonale, ed oggi più che mai è il simbolo di Riccione lo stesso Palazzo dei Congressi è stato fatto erigere di fianco alla celebre via.

Le griffe dell’alta moda sono felici di apparire e legare il loro nome a una città e ad un viale simbolo di eleganza e tendenza.  La vecchia Viola è oggi un’ affascinante meta per giovani e non, sede di ristorantini, pub, locali , disco bar e negozi d’alta moda.

Ti basta cliccare su “La Storia di Riccione” per scoprire tante curiosità e tuffarti nel passato di questa famosissima città turistica!

Una donna tanto importante da averle voluto dedicare una statua interamente di bronzo che rappresentasse il viale più famoso della città!

La scelta del giorno di inaugurazione non è casuale l’11 ottobre 1912 infatti il Comune di Rimini cambiò la toponomastica di alcuni viali riccionesi, tra i quali proprio viale Viola, il “viottolo” che dal Paese conduceva al mare.

Nominandolo appunto come l’attuale Viale Ceccarini Riccione.

Il viale che sarebbe divenuto uno dei “salotti” più rinomati d’Italia venne intitolato proprio a Maria Boorman Ceccarini.

L’opera in bronzo è stata commissionata da Famija Arciunesa allo scultore cesenate Leonardo Lucchi.

E’ alta due metri e ha un costo complessivo di circa 50 mila euro.

Grazie alle donazioni di soggetti pubblici e privati e di associazioni, Famija Arciunesa ha raccolto presto l’ammontare necessario alla conclusione dell’opera.

Per saperne di più visita il nostro articolo: “La Storia Di Riccione” e scoprili tutti!

 

 

Ricetta Lischi con salsiccia

ricetta-lischi-con-salsiccia

Ricetta lischi con salsiccia

Un’erba molto resistente che riesce a crescere praticamente ovunque…

La Barba di Frate, detti anche lischi , sono una pianta rustica, che cresce con facilità nei terreni poveri. ricetta lischi con salsiccia sono un must della cucina romagnola.

ricetta lischi con salsiccia

E’ resistente all’attacco dei parassiti e delle malattie è naturalmente predisposta alla coltivazione con il metodo biologico.

In cucina è più versatile di quanto si possa pensare.

Come contorno si può cuocere brevemente al vapore, e condirla a piacere con un buon olio extra vergine di oliva e pochissimo sale, oppure saltarla in padella con aglio e scorzetta di limone. Ottima anche come condimento per gli spaghetti assieme a pomodoro e acciughe oppure per un rustico piatto unico con cipolla e salsiccia. 

Un piatto semplicissimo ma che fa sgranare gli occhi a chiunque lo si presenti!

Porta la romagna in tavola direttamente a casa tua imparando questa ricetta: I lischi con salsiccia!

Ingredienti ricetta lischi con salsiccia

  • 500 g di barba di frate (lischi o agretti)
  • 100 g di salsiccia  ( in alternativa pancetta o speck a cubetti)
  • 1 cipolla
  • 50 g di burro
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • sale e pepe qb

Preparazione ricetta lischi con salsiccia

Pulite la barba di frate eliminando la radice e il pezzettino legnoso che la accompagna e lavate accuratamente le parti verdi.

Lessatela in poca acqua salata per 10 minuti, quindi sgocciolatela e strizzatela.

Tritate la cipolla, riducete la salsiccia (o pancetta o speck) a cubetti e versate il tutto in una padella dove avrete fatto fondere il burro.

Mescolate, versate 1/2 bicchiere di vino bianco secco e fatelo sfumare a fiamma vivace.

Quando la cipolla sarà diventata trasparente unite la barba di frate, fate cuocere per 15 minuti regolate di sale e pepe e servite.

Anche questa volta è stato facilissimo no?

Se vuoi continuare a fare bella figura con le persone che ami puoi scoprire tante altre ricette interessanti e gustose, o semplicemente scoprire tante curiosità sul territorio di riccione sul nostro interessantissimo blog: http://www.riccionebeachblog.it/

Oppure…

Se la nostalgia di riccione è diventata in te insopportabile puoi prenotare direttamente sul nostro sito ufficiale a prezzi vantaggiosissimi: https://www.riccionebeachhotel.com/

 

Ricetta Vov Romagnolo

ricetta vov romagnolo

Durante le serate più fredde non c’è nulla di meglio che un trucchetto inventato nella zona di Ravenna! La ricetta Vov Romagnolo!

Se è difficile? No, è facilissimo e puoi benissimo farcela senza avere troppa esperienza in cucina!

INGREDIENTI RICETTA VOV ROMAGNOLO: 

1,5 litri di latte
400-450 g di zucchero
2 stecche di vaniglia
8 rossi d’uovo,
220 g di alcool puro
270 g di marsala all’uovo (non secca)

PREPARAZIONE RICETTA VOV ROMAGNOLO:

Inizia bollendo il latte con lo zucchero e la vaniglia per 45 minuti circa (il tempo di bollitura regola la densità…).

A parte mescola tra loro l’alcool e il marsala.

Aggiungili poi, lentamente, ai rossi d’uovo e mescolali energicamente.

Versa ora il composto ottenuto nel latte bollito, quando questo si è raffreddato.

Infine… mescola normalmente e filtralo con un filtro molto fine.

Si consiglia di agitarlo energicamente prima di servirlo.

Si può gustare freddo o a temperatura ambiente.

Visto? Nulla di difficile ma… sai che figurone con parenti e amici?

Vieni a scoprire altre ricette e/o curiosità su Riccione sul nostro mitico blog: http://www.riccionebeachblog.it/

oppure… se non resisti più e vuoi rifarti una vacanza a riccione ti basta contattarci sul nostro sito ufficiale per prenotare la tua fantastica vacanza: https://www.riccionebeachhotel.com

Ricetta Cappelletti in Brodo Romagnoli

Ricetta Cappelletti in Brodo Romagnoli

Durante la tua vacanza a Riccione hai assaggiato la ricetta dei  cappelletti in brodo romagnoli e vorresti assolutamente riproporlo alle persone che ami? Conoscendo la ricetta dei cappelletti in brodo romagnoli  la cosa e’ fattibilissima ?

Bhe… ecco che il Riccione Beach Hotel viene in tuo soccorso!

INGREDIENTI RICETTA CAPPELLETTI IN BRODO ROMAGNOLI:

  •  Pomodoro
  •  Carote
  •  Cipolla
  •  Sedano
  •  Pollo
  • . Acqua
  • 2 uova
  • 200 g. di farina
  • Carne macinata (Cappone, Vitello e Maiale)
  • Formaggio Parmigiano
  • Sale
  • Pepe

PREPARAZIONE RICETTA CAPPELLETTI IN BRODO ROMAGNOLI – IL RIPIENO:

Nella preparazione di questo piatto si parte con il ripieno.

Con un coltello affilato ricava la carne dal cappone eliminando la carcassa e la pelle (potrai conservarli per il brodo).

Taglia la polpa ottenuta a cubetti e procedi nella stessa maniera anche con il vitello e il maiale.

Falli rosolare in una padella ben calda insieme al burro, girandoli spesso con una paletta fino a quando avranno preso leggermente colore.

ricetta cappelletti in brodo romagnoli ripieno

Ora puoi spegnere e aggiustare di sale e pepe.

Trita la carne ancora tiepida nel mixer insieme al parmigiano reggiano grattugiato, unendo anche l’uovo e frullando fino a ottenere un composto omogeneo.

Ricetta Cappelletti in brodo romagnoli ripieno

Possibilmente fai riposare il ripieno in frigorifero per 1 notte coprendo con la pellicola alimentare (operazione facoltativa, ma consigliata).

Se intendi invece utilizzarlo subito, ponilo in frigorifero fino a quando ti servirà.

PREPARAZIONE RICETTA CAPPELLETTI IN BRODO ROMAGNOLI – LA PASTA:

Prepara ora la pasta: in una ciotola, o su una spianatoia impastando le due farine insieme alle uova.

Fai una “fontana” con la farina con al centro l’uovo e impasta.

Dovrai ottenere una pasta liscia ed elastica che avvolgerai nella pellicola alimentare e farai riposare a temperatura ambiente per almeno 30 minuti.

ricetta cappelletti in brodo romagnoli pasta

Trascorso questo tempo, stendi la pasta secondo il metodo che preferisci: sulla spianatoia appena infarinata con il mattarello oppure con l’apposita macchinetta sfogliatrice.

ricetta cappelletti in brodo romagnoli pasta

Con una rotella tagliapasta ricava dei quadrati di 4 cm di lato.

Adagiaci al centro una piccola quantità di impasto.

ricetta cappelletti in brodo romagnoli impasto

Ora chiudili in questo modo: piegali ciascun quadrato a triangolo tenendo il vertice verso l’orizzonte.

Salda i lembi facendo pressione con le dita.

Prendi i due vertici inferiori tra pollice indice delle due mani, fai scorrere la pasta intorno al dito in modo che il vertice opposto si tenda e si rialzi e chiudi bene senza esagerare controllando che il cappelletto non drappeggi troppo.

Disponili a poco a poco su un vassoio ben infarinato.

ricetta cappelletti in brodo romagnoli impasto

Tuffa i cappelletti nel brodo ben caldo e ritirali in base al grado di cottura preferito trasferendoli nelle fondine.

Servi subito.

Credici… farai un figurone e avrai Riccione e l’aria di vacanza in casa tua!

Se poi non resisti più e vuoi tornare da noi a Pasqua o in estate ti basta prenotare tramite il nostro mitico sito web: https://www.riccionebeachhotel.com 

Se invece vuoi curiosare e scoprire tutti i nostri articoli che abbiamo scritto per farvi divertire e passare il tempo ti basta visitarci sul nostro interessantissimo blog: https://www.riccionebeachblog.it

A presto!

Ricetta Passatelli Romagnoli

E’ impossibile non conoscere i famosissimi Passatelli Romagnoli!

Vuoi imparare a prepararli anche tu? Non ti resta che continuare a leggere allora, procurati tutti gli ingredienti e vedrai che in breve temjpo diventera’ uno dei tuoi piatti preferiti , veloce economico e semplice da realizzare.

Ma mettiamoci subito alla prova !

La Ricetta Passatelli Romagnoli

ricetta passatelli romagnoli

INGREDIENTI RICETTA PASSATELLI ROMAGNOLI :

  • 200 g parmigiano grattugiato
  • 300 g pane grattato
  • 2 uova
  • 1 scorza limone grattugiata
  • q.b. sale
  • q.b. noce moscata

PREPARAZIONE RICETTA PASSATELLI ROMAGNOLI :

1 – Preparare una “fontana” con il pan grattato come faresti per preparare la pasta fatta in casa (in quel caso lo faresti con la farina) e riempire il centro con le uova;

Aggiungere il parmigiano, una grattata di noce moscata, la scorza del limone, sale (scarso, considerando il sapore forte del parmigiano) e un pizzico di pepe.

ricetta passatelli romagnoli

2 – Impasta bene il tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo come vedi qui sotto nella foto!

ricetta passatelli romagnoli

Finora facile no?

3 – Ora lascia riposare l’impasto ottenuto per almeno una decina di minuti… (anche se sei impaziente ti tocca dargli un po di tregua… fidati, ne sarai contento/a una volta pronti :p )

4 – Ora prendi lo “Schiaccia patate” (caratteristico strumento per dare la forma tipica ai passatelli) e mettici dentro man mano l’impasto ottenuto pressando e ottenendo i tuoi primi passatelli, tagliandoli man mano con un coltello alla lunghezza desiderata.

ricetta passatelli romagnoli

E’ consigliabile fare quest’operazione appena prima di farli cadere nell’acqua che bolle per poi mangiarli.

Una ricetta facile ma che può portare Riccione e la Romagna a casa vostra in attesa di tornarci di persona alloggiando da noi al Riccione Beach Hotel, il B&B low cost per giovani e famiglie che vi fa fare colazione e Brunch fino alle 14:00!

Informati e prenota sul nostro mitico sito web: https://www.riccionebeachhotel.com ti aspettiamo!

Se vuoi altre ricette  favolose che ti evocheranno al cucina romagnola clicca qui http://www.riccionebeachblog.it/wp-admin/post.php?post=541&action=edit

Ponte Romano Riccione – La Storia di Riccione

Il Ponte Romano Riccione

Nei pressi del cimitero vecchio di Riccione e non lontano dal porto, potete visitare un autentico ricordo di ciò che era Riccione all’epoca romana  Il ponte romano Riccione.

Ponte Romano Riccione

E’ situato nei pressi della via Flaminia sul Rio Melo.

Il ponte Romano Riccione è testimonianza visibile della colonizzazione romana in questa zona.

Una testimonianza sull’importante asse di comunicazione dell’antica via consolare romana., ci puoi arrivare facendo una bella passeggiata nel narco che costeggia il fiume percorrendolo da mare a monte .

Non sara’ facilissimo individuarlo perche’ il  ponte romano riccione è piutt0sto mimetizzato tra la vegetazione .

Di epoca incerta, fu restaurato nel XVII secolo dalle autorità pontificie.

Il ponte venne utilizzato fino agli anni ’30 del secolo scorso.

Riccione nasconde tanti monumenti e tanti ricordi delle epoche passate…

Per saperne di più visita il nostro articolo: “La Storia Di Riccione” e scoprili tutti!

Se la nostalgia di riccione è diventata in te insopportabile puoi prenotare direttamente sul nostro sito ufficiale a prezzi vantaggiosissimi: https://www.riccionebeachhotel.com/

Il Bosco della pioggia Riccione – La Storia

Siamo davvero fieri di potervi qui ed oggi raccontare la storia della celebre fontana “Il Bosco della Pioggia Riccione“!

Passeggiando per le vie di Riccione è impossibile non capitare nel celebre Viale Ceccarini Riccione!

(Se sei curioso/a di scoprire tutti i segreti e la sua storia ti basta leggere il nostro articolo di blog: La Storia di Riccione dove parliamo proprio di Riccione e la suo, appunto, cuore pulsante qui citato!)

Ovviamente dopo aver visitato i vari negozi e aver mangiato nei celebri ristoranti o gelaterie del “Salotto di Riccione” è immancabile il richiamo del mare e ci si fionda giù verso la spiaggia!

Ecco dove incontriamo la splendida fontana che da il benvenuto al famosissimo Piazzale Roma Riccione!

Ed ecco di cosa vi parliamo oggi!

La Storia del Bosco della Pioggia Riccione

Stiamo parlando di uno dei luoghi simbolo di Riccione, la fontana “Il Bosco della Pioggia”!

Il Bosco della Pioggia Riccione

Fu disegnata addirittura dal grande Tonino Guerra, storico sceneggiatore di Amarcord e braccio destro di Federico Fellini.

Realizzata dall’ artista Fausto Baldessarini, l’opera si sviluppa su 6 colonne elicoidali di vetro stratificato;

Queste, una volta colpite dalla luce, si colorano di tutte le sfumature del verde.

Scopo centrale dell’operazione:

  • Sostituire l’illuminazione esistente con prodotti a LED,
  • Migliorare i consumi e creare effetti suggestivi!

Miscelando la luce colorata con i getti d’acqua della fontana e le varie sezioni in vetro delle colonne otteniamo l’aspetto magico che infatti offre ogni giorno a chi la contempla.

L’inizio della storia del Bosco della pioggia Riccione risale all’agosto del 2000, quando nasce come un richiamo alla pioggia e al fresco che porta con sé.

Per i giochi d’acqua la realizzazione è stata affidata alla S.A.T.A. e per i mosaici a Marco Santi della Cooperativa Mosaicisti di Ravenna.

Le reti da pesca che vanno a completare la fontana, da cui gocciola la pioggia, sono state preparate nelle Marche e lavorate  manualmente da Marchini Reti di Cattolica.

Insomma un bel mix di artisti, artigiani  che ci hanno lavorato alla sua realizzazione

Non dimenticarti, quindi, di fare un salto a cercare questa bella fontana e scattarti una bella foto ricordo davanti a questo monumento davvero suggestivo  e unico di Riccione!

La Storia del Castello degli Agolanti Riccione

Storia del Castello degli Agolanti Riccione

La Storia del Castello degli Agolanti Riccione

La fantastica Storia del Castello degli Agolanti Riccione, o Tomba,  inizia sicuramente dal significato del suo nome!

Il Castello degli Agolanti prende il nome dalla nobile famiglia fiorentina in esilio che lo fece edificare nella prima metà del XIV secolo, probabilmente su una costruzione preesistente.

Divenuti vassalli dei Malatesta, gli Agolanti furono per lungo tempo considerati signori del contado di Arcione.

(Riccione all’epoca era chiamata “Arcione”, scopri perchè nel nostro articolo sulla Storia di Riccione).

Da Pistoia, dove discendevano dai potenti Tedici di origine longobarda, si disseminarono in tutta Italia.

Costretti a fuggire si insediarono stabilmente a Rimini nel 1260, chiedendo protezione alle autorità del luogo.

L’unico loro edificio superstite è questo Castello, chiamato anche Tomba Bianca.

L’edificio viene descritto nei documenti dell’epoca come una pregevole costruzione fortificata.

La Storia del Castello degli Agolanti Riccione rimane legata agli Agolanti fino al XVIII secolo.

Molti autori riportano l’arrivo di questa prestigiosa famiglia nel riminese intorno alla fine del XIII secolo;

Con alterne vicende fu legata ai Malatesta e vari componenti di essa rivestirono importanti cariche in seno all’amministrazione locale.

A Riccione gli Agolanti non risiedettero in modo stabile, usarono il Castello come residenza di campagna per il controllo dell’attività agricola legata ai loro possedimenti o come luogo di villeggiatura e di rappresentanza.

Rosita Copioli in un suo intervento in “Studi Romagnoli” indica nel testamento di Cesare Agolanti, del 1415, la prima menzione di un Agolanti sul possesso della tomba.

Nel periodo del massimo splendore del la storia del castello degli agolanti riccione, nella metà del XVII secolo.

Il Castello di Riccione ben due volte ospitò la regina Cristina di Svezia in peregrinazione dalla residenza di Roma.

Il cronista riminese Ubaldo Antonio Marchi così descrive l’edificio nel 1743:

“Questo palazzo è uno delle belle fabbriche, anzi la migliore, che sia nel territorio del Rimino, perché oltre la sua ampiezza e nobiltà, è formato a guisa di castello con suoi torrioni alle quattro cantonate.

Colle muraglie al di fuori delle mura castellane, con una fossa non piccola d’intorno, in cui si suole far andar l’acqua co’suoi ponti levatoi.

L’abitabile è molto, e non ignobile con comodissimi sotterranei e necessarie officine”.

Recenti ricerche archeologiche non hanno rilevato la presenza del quarto torrione.

La Storia del Castello degli Agolanti

 

Fonti storiche che documentano la storia del castello degli agolanti riccione racconta l’esistenza di una chiesina e di un “camerino ad uso biblioteca” all’interno della Tomba Bianca.

Essa custodiva la raccolta di libri di famiglia, ritenuta cospicua, purtroppo andata perduta.

L’edificio costituì per l’importante posizione strategica un punto d’osservazione privilegiato, un avamposto, tanto che nel 1743 fu trasformato in quartier generale dell’esercito austriaco agli ordini del generale Lobkowitz.

Ancora nella metà del  Settecento sembra essere in buone condizioni.

Luigi Vendramin ci informa, nel suo saggio in Tracce di storia, che “si hanno notizie di vari restauri e rimaneggiamenti avvenuti nel tempo;

il bel palazzo, non più posseduto dagli Agolanti dall’inizio del XVIII secolo, per la morte di Alessandro, passò successivamente alle famiglie Bertola (o Bertolli), Pedrocchi di Brescia, Buonadrata ed altri ancora.

Fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1786, venne, successivamente, in parte abbattuto e in parte adibito a casa colonica e tale rimase fino a quando, nel 1982.

Fu ceduto dai signori Verni di S. Giovanni in Marignano all’Amministrazione comunale di Riccione, ormai ridotto a misero rudere”.

L’Amministrazione comunale di Riccione ha effettuato un notevole intervento di ristrutturazione dell’edificio.

E’ poi tornato a nuova vita come contenitore culturale nel rispetto della sua valenza storica e ambientale.

Puoi visitarlo venendo ad alloggiare da noi al Riccione Beach Hotel! Il B&B Low Cost con ricca colazione fino alle 14:00.

Scopri le nostre mitiche offerte sul nostro sito: https://www.riccionebeachhotel.com/